Luigi Veronelli
camminare la terra
Chi cammina la terra sa che l’importante non è arrivare, ma procedere, passo dopo passo. Camminare la terra è esprimere il nostro vivere in continuo movimento. Talvolta occorre fermarsi per riposare o per pensare e per gioire o per piangere, e alla fine ricominciare a camminare. Fermarsi anche per ricordare e rivivere la strada percorsa.
- Luigi Veronelli
La Mostra
Luigi Veronelli - camminare la terra.
Un’espressione che nella sua essenzialità fonde mirabilmente due elementi ricorrenti nel pensiero e nell’attività di Luigi Veronelli.
È camminando la terra che Veronelli ha incontrato le donne e gli uomini, amato i loro prodotti e scoperto gli strumenti utili per il lavoro e per il consumo. Da qui la decisione del Comitato, nato per valorizzare l’opera e il pensiero del grande intellettuale, di intitolare la mostra Luigi Veronelli - camminare la terra, con un motto che è manifesto, testamento, invito e che fu, di Veronelli, profezia. La mostra sarà di prologo a Expo Milano 2015 e al suo grande tema Nutrire il pianeta, che sarà celebrato da Triennale con la mostra semestrale di Germano Celant Art&Food.
Luigi Veronelli - camminare la terra indaga il metodo di lavoro, la formazione eclettica e le tracce che indicano il percorso verso un futuro auspicabile e necessario, rimettendo al centro di tutto la terra e la cultura materiale. Il lavoro in corso da parte del Comitato sull’immenso archivio, messo a disposizione dalla famiglia e finora mai indagato in modo sistematico, vuole tracciare un profilo più preciso della poliedricità di Veronelli e, al contempo, fa riemergere altre grandi personalità come ad esempio Luigi Carnacina, che con Veronelli intrattenne una fitta corrispondenza epistolare, Gianni Brera, Silvio Coppola, il suo designer e molti altri ancora.
Il cuore della mostra è simbolicamente rappresentato da una trasposizione della sua grande cantina, in un percorso sinestetico utile ad avvicinare una personalità tanto complessa. E accanto a questa, dei flash su alcune grandi storie emblematiche, in parte anticipate dalle personalità nella serata del 2 febbraio al Teatro Sociale di Bergamo.
Ma non si tratta di un percorso enocentrico, piuttosto il vino è il punto di avvio per mettere a fuoco la complessa personalità di Luigi detto Gino, Veronelli: dal suo rapporto con la cultura del cibo e i prodotti della terra (olio extra vergine in primis), alla sua attenzione per gli strumenti della tavola (nell’archivio, sono stati rinvenuti preziosi disegni inediti).
Si sonostudiati infine i lasciti in molti ambiti, sulle sue intuizioni “glocal”, sulla forza poetica del suo pensiero che spinge a operare con grande concretezza, sulla sua sensibilità al sociale che per lui non è mai stata una dichiarazione d’intenti, piuttosto una pratica, attraverso cui dare dignità alla terra attraverso i prodotti di eccellente qualità.